Infernòt. Viaggio nella musica Folk

Infernòt racconta la storia della musica folk italiana e della città dove ha trovato il suo centro: Torino. Di questo centro, il cuore: il FolkClub.

Logline

Infernot è un documentario in cui si intrecciano la storia della musica Folk italiana e la storia di un luogo nel quale questo genere e i suoi autori, da più di trent’anni, si incontrano.

Il luogo è una stanza sotterranea e quindi oscura, che fu cantina e poi rifugio antiaereo, di nuovo cantina e ancora club. Qui, in un piccolo palcoscenico a Torino, si definisce un genere e, suonandolo, gli si da un passato e un presente. Tra le parole di chi ne conosce la teoria, le radici, e le note di chi ha il giusto coraggio di portare strumenti e voci antiche in un futuro ancora da scoprire.

Locandina

Sinossi

Suddiviso in capitoli il documentario si propone di raccontare il folk italiano dalle sue radici.

La prima parte vede i contributi di Vinicio Capossela, Giovanna Marini e Fausto Amodei alla ricerca di una definizione di folk che possa comprendere la realtà del bèl paése e l’accezione tutta italiana di folk revival. Gli stessi protagonisti si porranno nella stessa suddivisione il problema metodologico della raccolta del materiale di tradizione orale, la sua diffusione e rielaborazione. È giusto chiedere un canto funebre ‘senza il morto’ come fece Pierpaolo Pasolini con le prefiche salentine? In questo passaggio si definirà inoltre che cos’è l’etnomusicologia e come ha interessato la trasmissione dei repertori italiani nelle figure di Alan Lomax e Diego Carpitella nella sua fase germinale.

La seconda parte è incentrata sullo spettacolo Bella ciao e sulla matrice politica della ‘canzone nuova’ teorizzata dai torinesi Cantacronache e da una generazione di cantautori che si pone da subito in polemica con il festival della canzone italiana. Il Bella ciao esordito a Spoleto e Sentite buona gente sono qui individuate come due pietre miliari di una controcultura che riesce a conciliare tradizione orale e canto di cronaca proletaria nell’estetica del popolare, in polemica con una visione individualistica – e consumista – della società, dove i musicisti organizzano e partecipano alla contestazione.

Il documentario conclude interrogandosi sul futuro del folk, dei suoi protagonisti e dei suoi luoghi. A traghettare nel nuovo millennio il lavoro di Franco è il figlio Paolo Lucà che ha aperto le porte del FolkClub a una schiera di musicisti che compone la propria musica sullo strumento della tradizione, abbandonando ogni forma di revivalismo e retromania. In questo ultimo capitolo si vedranno dei brani di alcuni concerti svoltisi al FolkClub che restituiscono quella vicinanza fra spettatore e pubblico per la quale in locale è noto.

Regia

Questo documentario vuole essere il luogo di incontro di molte voci che hanno contrassegnato la storia di Torino e la storia musicale Italiana ed internazionale.

Un documentario che svela come Torino sia un cuore segreto della musica Folk italiana, che lì converge, in una storia di migrazioni interne al paese, fino a diventare un centro di riferimento con un peso specifico, dove nel tempo comincia a gravitare anche il folk europeo e quello mondiale.

Una storia che non si poteva non raccontare e che mette insieme l’etnomusicologia degli anni ‘50, i grandi scrittori e teatranti del secolo scorso (Calvino, Fortini, Fo) e dei ragazzi passionali, poi uomini, che rifondarono il folk, proprio a Torino, attraverso i temi sociali contemporanei.

Una domanda all’origine, cercando le radici di questa musica, e una domanda al futuro, cercando di intuire cosa sarà la musica Folk nei prossimi decenni ed oltre.

Un percorso di ricerca segnato, più che dalle parole, dalle persone, dalle note, dagli strumenti, dalla musica che arriva al FolkClub di Torino per poi risparpagliarsi nel mondo, ancora una volta nuova, in evoluzione e, contemporaneamente, ancestrale.

Partner e Coproduzioni

Artisti in ordine alfabetico

Davide Ambrogio – Fausto Amodei – Michel Balatti – Eugenio Bennato – Gigi Biolcati – Maria Del Mar Bonet – Nicolò Bottasso – Simone Bottasso – Michael Bryan – Pietro Buttarelli – Vinicio Capossela – Livio Cardone – Alberto Cesa – Guido Costa – Luisa Cottifogli – Giovanna Daffini – Irio De Paula – Roberto Ferrari – Eugenio Finardi – Lucilla Galeazzi – Maurizio Geri – Muhammad Habbibi Guerra – Martin Hayes – Victor Herrero – Emilio Jona – Romain Lecurier – Elena Ledda – Alessio Lega – Sergio Liberovici – Franco Lucà – Giovanni Maggiore (Giuvazza) – Sandra Mantovani – Margot – Giovanna Marini – Elsa Martin – Daniel Melingo – Borja Penalba – Gianluca Petrella – Donata Pinti – Silverio Pisu – Francesco Ponticelli – Enrico Rava – Umberto Rinaldi – Fabio Rinaudo – Alessandro “Asso” Stefana – Michele Straniero – Riccardo Tesi – Facundo Torres – Ralph Towner-

Credits

Soggetto
Elisa Paier
Regia
Elia Romanelli
Aiuto Regia
Anna Trevisiol
Direttore della fotografia
Simonluca Chiotti
Consulente Musicale
Jacopo Tomatis
Montaggio
Maddalena Quaggia
Color Correction
Alice Lorenzon
Fotografo di scena
Massimo Forchino
Produzione
Elisa Paier
Co-prodotto da
FokClub Torino, Kosmos Film
Finanziato da
Piemonte Doc Film Fund
In collaborazione con
Archivi AAMOD, Scuola APM Saluzzo, Edizioni NOTA, Centro Studi Alan Lomax, RSI