È senz’altro arrivato il momento della ribalta per il progetto l’anima segreta delle cose che, dopo la presentazione a Milano, capitale del design, all’interno del Milano Design Film Festival e grazie anche alla mostra negli spazi Flos di corso Monforte 15, finalmente sta ottenendo l’attenzione che merita.
La qualità del lavoro filmico e la poesia che il regista veneziano Elia Romanelli è riuscito a restituire, confermando la sua mano delicata, restituiscono un ritratto emozionante e allo stesso tempo ironico di Tobia Scarpa che si racconta in mezz’ora di bellezza filosofica lasciando allo spettatore una preziosa lezione di vita.
Ripercorriamo in questo articolo le tappe che hanno portato alla realizzazione del documentario e poi la bella abbinata editoriale edita da Marsilio.
Il coraggio di autoprodurre il progetto l’anima segreta delle cose
Nel 2013 usciva il primo articolo nella testata locale La Nuova Venezia dove si dava notizia del progetto che tuttavia nasceva nel 2010 assecondando un’ottima intuizione di Teresita Scalco, coautrice del documentario. Per chi lo desidera cercando tra le pieghe del nostro blog vi sarà possibile ripercorrere entusiasmi e sconforti che in cinque anni ci hanno colpito mai fiaccando, per fortuna, una determinazione che ha portato infine Studio Liz ad autoprodurre il lavoro, certi del suo valore.
Anche Reyerzine nello stesso anno cita il nostro progetto tra gli autori veneti produttivi in campo cinematografico.
Ai patrocini di Unindustria Tv, AIS design e IUAV purtroppo non sono seguite le sperate collaborazioni con le aziende italiane del design che molto devono al lavoro professionale di Tobia Scarpa. Abbiamo pagato così sulla nostra pelle la loro indifferenza, e come detto a testa bassa siamo andati avanti. Determinati.
L’anima segreta delle cose arriva sugli schermi di Venezia e Padova grazie al Veneto Film Tour . Nel frattempo per ovviare al problema della distribuzione decidiamo di proporre un’abbinata editoriale con docu-libro a Marsilio che crede insieme a noi nella bontà dell’iniziativa.
Ad ottobre arriviamo nelle librerie ed approfittiamo di una serie di appuntamenti al Bologna Design Week e Milano Design Film Festival per far conoscere anche il documentario.
Flos omaggia Tobia Scarpa e valorizza il progetto l’anima segreta delle cose
Grazie al MDFF la storica azienda di design, Flos, capisce il valore del progetto e fa ammenda per il suo silenzio durante gli anni della produzione. Nasce così una mostra che ripercorre i contenuti del documentario prima e del libro poi e che sarà visitabile fino al 20 novembre proprio nello showroom dell’azienda nel centro di Milano, in corso monforte 15.
Che dire allora, arrivati alla fine di questa avventura? Tanta fatica, ma ne è valsa la pena?
Mentre vi scriviamo siamo già al lavoro per il prossimo progetto che ci porterà a Cuba, e questo per rispondere che vale sempre la pena produrre un documentario e restituire al pubblico storie come quelle che abbiamo raccontato negli ultimi otto anni, eppure male non farebbe a noi e al nostro Belpaese credere, investire e sostenere le produzioni documentarie.
Alla prossima storia, allora!